CITAZIONE (Fede#91 @ 13/11/2009, 18:32)
Gnè gnè gnè. Del fatto che molti filosofi lo facciano ne sono a conoscenza, ma ciò non conferisce attendibilità alle loro parole.
Anche S. Anselmo fece, ad esempio, lo stesso misero errore.
La prima e la terza via sono semplicemente teoriche. Non sono altro che ragionamenti che procedono per sillogismi, che però si esprimono su qualcosa di inconoscibile, in quanto, come Kant afferma, la nostra conoscenza è fenomenica, non noumenica. Noi semplicemente non lo possiamo sapere.
La seconda è ampiamente smentibile grazie prova cosmologica di Kant.
È evidente e sotto gli occhi di tutti, che l'uomo non possa conoscere la realtà noumenica e dunque "Dio" [supponendo questo come esistente e dunque come parte di quella]. Di fatto l'uomo, che vive e conosce solo il fenomeno, non può applicare le sue categorie al noumeno, in quanto non è a lui conoscibile. Non esiste dunque una Causa Prima, che al tempo stesso debba essere incausata.
Per quanto riguarda la prima via, anche a tal proposito Kant si era pronunciato.
Infatti questa pare essere esattamente costituita da forzature logiche e dall'utilizzazione mascherata di quello che è l'argomento ontologico.
Infatti, non possiamo affermare che la bellezza, come l'ordine e la perfezione dunque del mondo e dell'uomo siano frutto di un creatore che fa anche da ordinatore trascendente. L'ordine, la bellezza della natura potrebbero essere una conseguenza della Natura stessa e delle sue interne leggi.
Per concordare su quanto la quarta via afferma, bisogna conferire una realtà ontologica ad una possibilità logica, cosa impossibile, se non tramite l'esperienza, che ovviamente sarà sempre femomenica e mai noumenica.
Per la quinta via la dimostrazione è quella precedente, che vale anche per la quarta. L'errore è sempre lo stesso.
Cercare di trasformare una semplice eventualità logica in una Verità Ontologica. Serve l'esperienza.
Tu hai ampiamento dimostrato di non conoscere il fatto che taluni filosofi pongono le basi delle loro teorie a posteriori, altri a priori.
Lasciando stare questa tua lacuna, è appunto dalla percezione fenomenologica cioè come l'uomo tramite i suoi sensi perecepisce l'empirico, che si ha maggiore attendibilità.
Riprendo i concetti:
Prima via - un soggetto può essere potenzialmente moto o in moto, ma mai potenzialmente in moto e in moto allo stesso tempo ( principio di non contradditorietà). E' ovvio che noi siamo soggetti in moto, e il moto esiste nella realtà, quindi, è necessario un soggetto Primo immoto che ha indotto il moto negli altri soggetti.
Seconda via - Ogni causa efficiente ( cioè che origina qualcosa) non può essere causa efficiente di sè. Esistendo cause efficienti è necessario che vi sia una causa efficiente Primaria che ha generato le altre.
Terza via - Ogni cosa è potenzialmente non esistente. Per avere questo attributo significa che la cosa in un tempo non esisteva. E' possibile dire che vi è un tempo in cui nessuna cosa è esistiti, ragione per cui è necessario la creazione di un soggetto Primo.
Quarta via - Le manifestazioni che percepiamo ( come la luce) sono manifestazioni intermedie, che tendono alla loro perfezione, cosa realizzata nella metafisica.
Quinta via - E' vero o no che esistono cose o soggetti non intelligenti che perseguono fini precisi? E' necessario un soggetto che imponga loro tali fini. Basti semplicemnte osservare l'ecosistema, una miriade di animali non intelligenti ( come le api) che compiono comportamenti complessi e variegati per perseguire un fine determinato, che mantiene in pieno equilibrio il mondo.
Smentisci questo.
CITAZIONE (Hawthorne Abendsen @ 13/11/2009, 18:42)
Kant le confutò in maniera indiretta, attingendo da documenti della tarda scolastica. Il principio di base comunque è il classico kantiano, ovvero che la ricerca di un ordine, di un fine, ecc. è un meccanismo innato della mente umana, pertanto è una "lente" attraverso cui filtriamo la realtà, non è un ordine della "cosa in sé".
Smentito in maniera indiretta? Cioè D'Aquino ha formulato degli assunti basandosi sulla correttezza con la percezione umana degli eventi empirici, e lui si limita ha dire che " Essi non sono attendibili perchè macchiati ( come macchiate questi assunti logici?) con la necessità dell'animo umano di trovare un ordine?".
Quindi domani dirò 2+2=4 è una fallace asserzione macchiata dalla mia volontà umana di trovare un ordine alle cose?