Le cinque vie di San Tommaso d'Aquino

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Major Zero
view post Posted on 13/11/2009, 12:21




San Tommaso d'Aquino ha formulato cinque postulati logici per dimostrare l'esistenza di un Creatore.
Anzitutto bisogna ricordare che Tommaso partiva da dati che si riferiscono all'esperienza umana ( cioè per elaborare queste cinque vie si è basato su esperienza umana comune a tutti, su ciò che possiamo percepire) e non su postulati non percepibili dall'uomo.

Prima via - Moto; vi è il prinicipio scientifico per cui ogni cosa che si muove è stata mossa. Quindi essendo noi in moto siamo stati mossi da qualcosa. Significa che nell'origine deve esservi un soggetto Primo e immoto, che ha dato la mossa iniziale. Chi tenta di spiegare questo concetto adducendo una serie infinita di soggetti che operano il moto, sbaglia, perchè questa soluzione rimanda solo il concetto di moto, ma non spiega il concetto di motore Primo.

Seconda via - Causalità; vi è ordine fra le cause efficienti ( cioè le cause produttive di qualcosa) eppure non è possibile che una causa efficiente di qualcosa sia causa efficiente di sè stessa. E' quindi necessaria l'esistenza di una causa Primaria che ha generato le altre cause.

Terza via - Esistenza e inesistenza; le cose sono di per sè esistenti e inesistenti ( non allo stesso momento perchè ciò sarebbe una contraddizione). La cosa che è ora, non era prima, e vi è stato un momento in cui nessuna cosa era. Ragione per cui a creare le cose deve essere stata una causa Primaria.

Quarta via - Gradi di perfezione; nel percepibile noi discerniamo parte della perfezione, che è solo parziale. Ad esempio la bellezza del Sole, ma è solo una parziale perfezione, che tende alla perfezione assoluta, ossia un Creatore Primo, che è perfetto.

Quinta via - Governo delle cose; vi sono cose prive di intelligenza ( come ad esempio le api) che hanno però un fine, quindi è necessario che vi sia stato un soggetto Primo che abbia conferito loro questo fine.
 
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Fede#91
view post Posted on 13/11/2009, 14:47




CITAZIONE (Major Zero @ 13/11/2009, 12:21)
San Tommaso d'Aquino ha formulato cinque postulati logici per dimostrare l'esistenza di un Creatore.
Anzitutto bisogna ricordare che Tommaso partiva da dati che si riferiscono all'esperienza umana ( cioè per elaborare queste cinque vie si è basato su esperienza umana comune a tutti, su ciò che possiamo percepire) e non su postulati non percepibili dall'uomo.

Come si può pretendere di conoscere basandosi su postulati non percepibili all'uomo?
 
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_Evans_
view post Posted on 13/11/2009, 14:49




Onore agli dei del Valhalla.
 
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Hawthorne Abendsen
view post Posted on 13/11/2009, 14:59




Nel Medioevo tentare la dimostrazione dell'esistenza di Dio andava di moda, peccato che in questi 700 anni abbiano confutato in vari modi tutte le argomentazioni logiche. Altrimenti credere in Dio non sarebbe un "atto di fede".
 
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Fede#91
view post Posted on 13/11/2009, 15:07




CITAZIONE (Hawthorne Abendsen @ 13/11/2009, 14:59)
Nel Medioevo tentare la dimostrazione dell'esistenza di Dio andava di moda, peccato che in questi 700 anni abbiano confutato in vari modi tutte le argomentazioni logiche. Altrimenti credere in Dio non sarebbe un "atto di fede".

Già già :sisi:
 
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view post Posted on 13/11/2009, 17:07
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Picchè nu sem nu e quand passeme la gente fa': esseè...quiss!!

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CITAZIONE (Hawthorne Abendsen @ 13/11/2009, 14:59)
Nel Medioevo tentare la dimostrazione dell'esistenza di Dio andava di moda, peccato che in questi 700 anni abbiano confutato in vari modi tutte le argomentazioni logiche. Altrimenti credere in Dio non sarebbe un "atto di fede".

a dire il vero se da qualche parte hanno portato le confutazioni logiche, è nel dimostrare che se Dio esiste è impossibile dimostrarlo con la limitata logica umana. strumento fallace nel descrivere ciò che ci circonda nel mondo materiale (ad esempio c'è una teoria fisica che dice che il numero di dimensioni dell'universo è in numero finito pari a quelle che l'uomo può concepire, ma solo perchè non si riesce ad andare oltre), figurarsi se può essere l'arma definitiva per dimostrare l'esistenza (o la non esistenza) di Dio.
 
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Hawthorne Abendsen
view post Posted on 13/11/2009, 17:12




Infatti se rileggi non ho detto che "se la dimostrazione dell'esistenza di Dio è errata, allora Dio non esiste".
 
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Major Zero
view post Posted on 13/11/2009, 17:29




CITAZIONE (Fede#91 @ 13/11/2009, 14:47)
Come si può pretendere di conoscere basandosi su postulati non percepibili all'uomo?

Ma hai mai fatto filosofia? Alcuni filosofi basano le loro teorie su assunti che non sono percebili dall'uomo, differentemente da Tommaso D'Aquino.

CITAZIONE (Hawthorne Abendsen @ 13/11/2009, 14:59)
Nel Medioevo tentare la dimostrazione dell'esistenza di Dio andava di moda, peccato che in questi 700 anni abbiano confutato in vari modi tutte le argomentazioni logiche. Altrimenti credere in Dio non sarebbe un "atto di fede".

Le hanno smentite come?
Dimmi come hanno smentito la prima via; non è forse un concetto accettato che tutto ciò che è in moto è stato mosso da un soggetto motore, e non esiste un soggetro che è motore originario del proprio proprio moto?
La seconda via; non è forse vero che le cause efficienti sono ordinate, e nessuna causa efficiente è causa efficeinte di sè stessa? Perciò qual'è la causa efficiente iniziale?
Non è forse vero che le cose sono in sè potenzialmente non esistenti, e quindi per forza in un tempo non esistevano? Chi le ha create allora?
Quinta via, perchè esistono soggetti non intelligenti ( come le api) che hanno però un fine preciso? Chi induce in soggetti non intelligenti un fine preciso?

La quarta via è più un atto di fede, ma è comunque ineluttabile il fatto che alcune manifestazioni parziali che percepiamo ( come la bellezza, la bontà,...) siano riflesse di una perfezione superiore.
 
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Uomo d'Acciaio
view post Posted on 13/11/2009, 18:15




CITAZIONE
La quarta via è più un atto di fede, ma è comunque ineluttabile il fatto che alcune manifestazioni parziali che percepiamo ( come la bellezza, la bontà,...) siano riflesse di una perfezione superiore.

Quindi vale anche per il negativo, ad esempio tu mi fai molto schifo ma la merda suprema è Dio
 
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Major Zero
view post Posted on 13/11/2009, 18:24




CITAZIONE (Uomo d'Acciaio @ 13/11/2009, 18:15)
Quindi vale anche per il negativo, ad esempio tu mi fai molto schifo ma la merda suprema è Dio

Oppure è vero che non avendo capito nulla delle teorie esposte, hai pensato di ovviare in modo infantile tramite un insulto a me e a Dio. Comunque mi complimento, sei uno dei pochi che scrive Dio con la maiuscola. Ci sono molti credenti che sono usi a fare il contrario.
 
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Fede#91
view post Posted on 13/11/2009, 18:32




CITAZIONE (Major Zero @ 13/11/2009, 17:29)
CITAZIONE (Fede#91 @ 13/11/2009, 14:47)
Come si può pretendere di conoscere basandosi su postulati non percepibili all'uomo?

Ma hai mai fatto filosofia? Alcuni filosofi basano le loro teorie su assunti che non sono percebili dall'uomo, differentemente da Tommaso D'Aquino.

Gnè gnè gnè. Del fatto che molti filosofi lo facciano ne sono a conoscenza, ma ciò non conferisce attendibilità alle loro parole.
Anche S. Anselmo fece, ad esempio, lo stesso misero errore.

La prima e la terza via sono semplicemente teoriche. Non sono altro che ragionamenti che procedono per sillogismi, che però si esprimono su qualcosa di inconoscibile, in quanto, come Kant afferma, la nostra conoscenza è fenomenica, non noumenica. Noi semplicemente non lo possiamo sapere.

La seconda è ampiamente smentibile grazie prova cosmologica di Kant.
È evidente e sotto gli occhi di tutti, che l'uomo non possa conoscere la realtà noumenica e dunque "Dio" [supponendo questo come esistente e dunque come parte di quella]. Di fatto l'uomo, che vive e conosce solo il fenomeno, non può applicare le sue categorie al noumeno, in quanto non è a lui conoscibile. Non esiste dunque una Causa Prima, che al tempo stesso debba essere incausata.

Per quanto riguarda la prima via, anche a tal proposito Kant si era pronunciato.
Infatti questa pare essere esattamente costituita da forzature logiche e dall'utilizzazione mascherata di quello che è l'argomento ontologico.
Infatti, non possiamo affermare che la bellezza, come l'ordine e la perfezione dunque del mondo e dell'uomo siano frutto di un creatore che fa anche da ordinatore trascendente. L'ordine, la bellezza della natura potrebbero essere una conseguenza della Natura stessa e delle sue interne leggi.
Per concordare su quanto la quarta via afferma, bisogna conferire una realtà ontologica ad una possibilità logica, cosa impossibile, se non tramite l'esperienza, che ovviamente sarà sempre femomenica e mai noumenica.

Per la quinta via la dimostrazione è quella precedente, che vale anche per la quarta. L'errore è sempre lo stesso.
Cercare di trasformare una semplice eventualità logica in una Verità Ontologica. Serve l'esperienza.

Edited by Fede#91 - 13/11/2009, 18:40
 
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Krieg
view post Posted on 13/11/2009, 18:37




Dico solo una cosa:

Se la perfezione esistesse la bellezza non sarebbe soggettiva.
 
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Hawthorne Abendsen
view post Posted on 13/11/2009, 18:42




CITAZIONE
Le hanno smentite come?
Dimmi come hanno smentito la prima via; non è forse un concetto accettato che tutto ciò che è in moto è stato mosso da un soggetto motore, e non esiste un soggetro che è motore originario del proprio proprio moto?
La seconda via; non è forse vero che le cause efficienti sono ordinate, e nessuna causa efficiente è causa efficeinte di sè stessa? Perciò qual'è la causa efficiente iniziale?
Non è forse vero che le cose sono in sè potenzialmente non esistenti, e quindi per forza in un tempo non esistevano? Chi le ha create allora?
Quinta via, perchè esistono soggetti non intelligenti ( come le api) che hanno però un fine preciso? Chi induce in soggetti non intelligenti un fine preciso?

La quarta via è più un atto di fede, ma è comunque ineluttabile il fatto che alcune manifestazioni parziali che percepiamo ( come la bellezza, la bontà,...) siano riflesse di una perfezione superiore.

Kant le confutò in maniera indiretta, attingendo da documenti della tarda scolastica. Il principio di base comunque è il classico kantiano, ovvero che la ricerca di un ordine, di un fine, ecc. è un meccanismo innato della mente umana, pertanto è una "lente" attraverso cui filtriamo la realtà, non è un ordine della "cosa in sé".
 
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Major Zero
view post Posted on 13/11/2009, 18:51




CITAZIONE (Fede#91 @ 13/11/2009, 18:32)
Gnè gnè gnè. Del fatto che molti filosofi lo facciano ne sono a conoscenza, ma ciò non conferisce attendibilità alle loro parole.
Anche S. Anselmo fece, ad esempio, lo stesso misero errore.

La prima e la terza via sono semplicemente teoriche. Non sono altro che ragionamenti che procedono per sillogismi, che però si esprimono su qualcosa di inconoscibile, in quanto, come Kant afferma, la nostra conoscenza è fenomenica, non noumenica. Noi semplicemente non lo possiamo sapere.

La seconda è ampiamente smentibile grazie prova cosmologica di Kant.
È evidente e sotto gli occhi di tutti, che l'uomo non possa conoscere la realtà noumenica e dunque "Dio" [supponendo questo come esistente e dunque come parte di quella]. Di fatto l'uomo, che vive e conosce solo il fenomeno, non può applicare le sue categorie al noumeno, in quanto non è a lui conoscibile. Non esiste dunque una Causa Prima, che al tempo stesso debba essere incausata.

Per quanto riguarda la prima via, anche a tal proposito Kant si era pronunciato.
Infatti questa pare essere esattamente costituita da forzature logiche e dall'utilizzazione mascherata di quello che è l'argomento ontologico.
Infatti, non possiamo affermare che la bellezza, come l'ordine e la perfezione dunque del mondo e dell'uomo siano frutto di un creatore che fa anche da ordinatore trascendente. L'ordine, la bellezza della natura potrebbero essere una conseguenza della Natura stessa e delle sue interne leggi.
Per concordare su quanto la quarta via afferma, bisogna conferire una realtà ontologica ad una possibilità logica, cosa impossibile, se non tramite l'esperienza, che ovviamente sarà sempre femomenica e mai noumenica.

Per la quinta via la dimostrazione è quella precedente, che vale anche per la quarta. L'errore è sempre lo stesso.
Cercare di trasformare una semplice eventualità logica in una Verità Ontologica. Serve l'esperienza.

Tu hai ampiamento dimostrato di non conoscere il fatto che taluni filosofi pongono le basi delle loro teorie a posteriori, altri a priori.
Lasciando stare questa tua lacuna, è appunto dalla percezione fenomenologica cioè come l'uomo tramite i suoi sensi perecepisce l'empirico, che si ha maggiore attendibilità.
Riprendo i concetti:
Prima via - un soggetto può essere potenzialmente moto o in moto, ma mai potenzialmente in moto e in moto allo stesso tempo ( principio di non contradditorietà). E' ovvio che noi siamo soggetti in moto, e il moto esiste nella realtà, quindi, è necessario un soggetto Primo immoto che ha indotto il moto negli altri soggetti.
Seconda via - Ogni causa efficiente ( cioè che origina qualcosa) non può essere causa efficiente di sè. Esistendo cause efficienti è necessario che vi sia una causa efficiente Primaria che ha generato le altre.
Terza via - Ogni cosa è potenzialmente non esistente. Per avere questo attributo significa che la cosa in un tempo non esisteva. E' possibile dire che vi è un tempo in cui nessuna cosa è esistiti, ragione per cui è necessario la creazione di un soggetto Primo.
Quarta via - Le manifestazioni che percepiamo ( come la luce) sono manifestazioni intermedie, che tendono alla loro perfezione, cosa realizzata nella metafisica.
Quinta via - E' vero o no che esistono cose o soggetti non intelligenti che perseguono fini precisi? E' necessario un soggetto che imponga loro tali fini. Basti semplicemnte osservare l'ecosistema, una miriade di animali non intelligenti ( come le api) che compiono comportamenti complessi e variegati per perseguire un fine determinato, che mantiene in pieno equilibrio il mondo.

Smentisci questo.

CITAZIONE (Hawthorne Abendsen @ 13/11/2009, 18:42)
Kant le confutò in maniera indiretta, attingendo da documenti della tarda scolastica. Il principio di base comunque è il classico kantiano, ovvero che la ricerca di un ordine, di un fine, ecc. è un meccanismo innato della mente umana, pertanto è una "lente" attraverso cui filtriamo la realtà, non è un ordine della "cosa in sé".

Smentito in maniera indiretta? Cioè D'Aquino ha formulato degli assunti basandosi sulla correttezza con la percezione umana degli eventi empirici, e lui si limita ha dire che " Essi non sono attendibili perchè macchiati ( come macchiate questi assunti logici?) con la necessità dell'animo umano di trovare un ordine?".
Quindi domani dirò 2+2=4 è una fallace asserzione macchiata dalla mia volontà umana di trovare un ordine alle cose?
 
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Hawthorne Abendsen
view post Posted on 13/11/2009, 18:58




CITAZIONE
Quindi domani dirò 2+2=4 è una fallace asserzione macchiata dalla mia volontà umana di trovare un ordine alle cose?

2+2=4 è una verità confermabile dall'esperienza empirica, a differenza di Dio.
Per il resto le confutazioni di Kant sono quelle che ha riportato Fede. Kant smentisce sia Sant'Anselmo e la prova ontologica a priori, sia i tentativi a posteriori fatti dalla scolastica.

Edited by Hawthorne Abendsen - 13/11/2009, 18:59
 
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