Albakiara

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Yashiwara
view post Posted on 7/12/2015, 20:09




Albakiara è un film del 2008.

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La recensione di Yotobi mi sembra più azzeccata di qualsiasi trama che però non tralascio.

Un'operazione antidroga, un carico enorme di cocaina e un ispettore di polizia corrotto che si trova alle prese con l'occasione della sua vita: passare la soglia e diventare ricco grazie a quel carico. La partita di droga viene nascosta nel magazzino del negozio di alimentari dello zio della protagonista femminile, sito vicino a una scuola superiore, dove dei ragazzi che sanno bene cosa sono droga, alcool e sesso si incontrano e vivono le loro vicende. Protagonisti sono Chiara, un'adolescente dolce e frivola, e il suo ragazzo Niko, uno studente universitario che si mantiene facendo il disc jockey e riprendendosi mentre ha rapporti sessuali con coetanee per mettere le sue performance su siti a pagamento. I ragazzi casualmente scoprono la droga nascosta e decidono anche loro di farne commercio; l'inesperienza e l'ingenuità li metteranno in una situazione ben più grande di loro.


Oltre al pesante flop al botteghino, il film ha ottenuto anche stroncature e giudizi negativi sia dalla critica che dal pubblico. Tra questi:

Alberto Castellano, Il Mattino:
« Distribuito da Mikado, una società che vanta la diffusione di importanti film di qualità, «Albakiara» è un film brutto e irritante con una volgare parata di belle ragazze (potenziali letterine e veline) che si esibiscono perfino in una gara di sesso orale, un’insopportabile finta trasgressione e una storia sconclusionata. »

Lietta Tornabuoni, La Stampa:
« Lei (Laura Gigante) è un'incolta vanesia, il fidanzato di lei vende immagini delle proprie performance sessuali, il bidello di scuola vende droghe anziché merendine, le scene di sesso sono spinte, la generazione dei protagonisti è apparentemente perduta e corrotta. Vantaggio deciso: il film è esattamente l’opposto di quelli con Vaporidis. »

Paolo D’Agostini, La Repubblica:
« Albakiara è la dimostrazione che al peggio non c’è mai limite. Fondato sul pubblicitario riferimento alla (quasi) omonima canzone di Vasco Rossi - infatti il tambureggiamento vorrebbe imporre il pessimo film come un “caso”, anzi un “evento” - in realtà se ne discosta molto nel tratteggiare la figura della ragazza protagonista. Una faccetta d'angelo dalla strascicata pronuncia emiliana zuccona ignorante a scuola e fuori, ingannatrice, che si fa e spaccia a tutto andare, e si vanta delle “serate gangster” che la vedono zoccoleggiare senza ritegno. »

Massimo Bertarelli, Il Giornale:
« Ha fiuto papà Vasco: avrebbe voluto un futuro da avvocato per il ventiduenne figlio Davide. Che invece ha scelto la via del cinema. Tuffandosi, come interprete, in film sempre più brutti, come l’inguardabile Albakiara, diretto da tale Stefano Salvati, autore in società con Carlo Lucarelli di una sceneggiatura da camicia di forza. Dove convivono faticosamente poliziesco e commedia. Una feroce violenza (unghie strappate con le tenaglie e pistolettate in mezzo agli occhi) ammorbidita dalle parentesi rosa (con il trionfo del sesso orale: il record, forse mondiale, è di nove incontri in mezz’ora). »

Cristina Borsatti, Filmtv.it:
« Vietato ai minori di anni 14, l’esordio nel lungometraggio del regista di spot e clip Salvati non fa sconti. Deforma il titolo della citata canzone e si basa su oltre 800 interviste rilasciate dalla cosiddetta generazione K. Ma, apprezzate le intenzioni, resta un film su cui pesano scelte imbarazzanti. Attori improbabili, accozzaglia indigeribile di registri, comicità involontaria, dialoghi fastidiosi. »

Diego Altobelli, FilmUP.com:
« "AlbaKiara" risulta essere un film sconclusionato, inconcludente e profondamente offensivo: non solo per i giovani, cui il film è pericolosamente diretto, o per le persone più adulte abituate a ben altri tipo di "spettacoli", ma soprattutto per il cinema italiano.»

Adriano Costantino, Atomheartmagazine.com:
« Albakiara vorrebbe avere una trama, ma è sviluppata malissimo e sceneggiatura e scenografia probabilmente sono state scritte e ideate da un apicoltore birmano sotto Toradol. Sugli effetti speciali che sembrano fatti con Paint e piazzati a casaccio, stenderei invece un velo pietoso. Intendiamoci, però: non voglio dire che Albakiara come film fa schifo. Ma solo ed esclusivamente perché mi querelerebbe lo schifo. »

Tuttavia, il film è stato apprezzato dallo stesso Vasco Rossi, il quale ha espresso il proprio giudizio positivo verso il film dicendo:

« Ho visto AlbaKiara di Stefano Salvati e mi è piaciuto molto. Lo trovo un film che fonde il linguaggio neorealista con quello dei videoclip in un'opera decisamente originale. Un film italiano molto diverso dal solito che non mancherà di stupire, emozionare e anche scandalizzare. Salvati fa uno spericolato e provocatorio uso di Albachiara. Rilegge in chiave dissacrante il personaggio descritto nella canzone ne capovolge il carattere dando vita così a una figura di giovane donna molto più trasgressiva e forse, chissà, anche più legata alla realtà di oggi? Il film è una specie di thriller italiano d'azione con una storia abbastanza movimentata e cruenta. Non aspettatevi alcuna sdolcineria. Mi sono piaciuti il coraggio e la originalità dell'idea: raccontare una storia e dare vita a una protagonista così diversa da quella originale. Amo le provocazioni artistiche. Aiutano a tenere sveglie le coscienze.»
 
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