Soft-Porno-Horror di denuncia sociale (un film che parla di camorra 20 anni prima di Saviano, sapevatelo). O uno dei più grossi scempi finanziati dal Ministero dei Beni Culturali.
L'ho visto una sola volta e mi è bastato, anche se la trama in sé non mi è ancora molto chiara.
[SPOILER ALERT!]
Da quello che ho capito, il protagonista, che è interpretato dal regista-vate(r) Marco Antonio Andolfi, è un semplice impiegato con un passato misterioso. Il nostro Marco, infatti, è figlio del demone Aborym, che è solito accoppiarsi con 'gualdrine e apparire in riti satanici sadomaso (vedasi trailer). Appena giunto da Roma a Napoli per incontrare la cugina, Marco subisce uno scippo da dei guaglioni di strada in motorino, che gli strappano dal collo la croce dalle sette pietre del titolo.
Ora i ricordi si fanno davvero confusi. A memoria, la croce era un talismano che impediva a Marco di trasformarsi in lupo mannaro, che quindi cerca di scoprire che fine ha fatto il suo prezioso ciondolo, entrando in contatto col mondo della camorra. In questi "incontri" notturni coi camorristi, si trasforma in licantropo e fa strage di criminali, tra cui il temibile Don Raffaele Esposito. Peccato che la croce nel frattempo sia finita ad una specie di porno-cartomante, che viene ingenuamente uccisa da Marco diventato lupo proprio mentre facevano cosine. E così il nostro eroe riottiene finalmente il suo talismano, la maledizione è sconfitta. Seguono scene random, tra cui un'apparizione di Gesù Cristo in trasparenza su Piazza San Pietro.
Fine.
Che dire? Un'esperienza che consiglio sotto l'effetto di alcool/droghe e soprattutto in compagnia di altri testimoni.
Devo vederlo! Ho letto che nonostante sia stato definito il peggior b-movie horror mai concepito, il film ebbe molta fortuna in Giappone, in India, in Cina e in Argentina, sbancando al botteghino.
