Tokyo rischia il black out totale

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Vidkun Quisling
view post Posted on 17/3/2011, 12:06




MILANO - A Fuhushima, nell'impianto nucleare danneggiato dal terremoto che ha colpito il Giappone lo scorso 11 marzo, è ormai una corsa contro il tempo. Gli elicotteri dell'esercito nipponico continuano a gettare tonnellate d'acqua sui reattori surriscaldati della centrale e il governo giapponese ha spiegato che la messa in sicurezza del reattore n.3 di Fukushima «è la priorità», vista la pressione registrata in aumento con uscita di vapore proprio dal reattore potenzialmente più pericoloso. L'allarme degli Stati Uniti cresce: secondo il capo dell'ente nucleare americano Gregory Jaczko, l'impianto di Fukushima 1 sta diffondendo «radiazioni estremamente forti, potenzialmente letali» per le persone che stanno cercando di limitare la perdita di sostanze radioattive. Si aggrava nel frattempo anahce il bilancio del sisma e dello tsunami. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Dipartimento di Polizia, tra morti e dispersi si è arrivato a quota 15.023. I morti accertati sono 5.429 in 11 prefetture più Tokyo.
RISCHIO BLACK OUT- In queste ore il Giappone e Tokyo in particolare devono fare i conti anche con un'altra emergenza. La parte orientale del Paese, infatti, potrebbe risentire di una sospensione dell'energia elettrica su larga scala se non si procede a una riduzione dei consumi, visto che la produzione è limitata a causa del blocco di una serie di centrali danneggiate dal devastante sisma. L'ondata di freddo che ha colpito tutto il Giappone orientale ha prodotto un picco nei consumi nonostante le interruzioni pianificate dell'erogazione che sono state avviate da alcuni giorni. «Questa mattina già il consumo era quasi uguale alla prduzione. Questo significa che stasera e questa notte, al momento dei picchi tradizionali di consumo, il fabbisogno supererà di molto l'offerta e potrebbe provocare un imprevedibile black out su ampia scala», ha detto il ministro dell'Industria di Tokyo Banri Kaieda.

CONTAMINATI - Livelli insolitamente elevati di radioattività sono stati riscontrati in tre passeggeri giunti dal Giappone nell'aeroporto di Incheon, a Seul: lo ha riferito l'emittente televisiva sudcoreana, che ha citato in particolare il caso di un cittadino giapponese sulla cinquantina, a quanto sembra proveniente dalla prefettura nord-orientale nipponica di Fukushima. Sul cappello e sul soprabito dell'uomo è stato rilevato un livello di radiazioni superiore a un microsievert, vale dire oltre tre volte il tasso considerato normale dall'Agenzia per la Sicurezza Nucleare sud-coreana. La radioattività è stata comunque valutata tale da non comportare pericoli per la salute pubblica, e dunque i tre viaggiatori sono stati autorizzati a circolare liberamente.

USA E ITALIA - Per l'amministrazione americana la situazione è ben più grave di quella descritta da Tokyo. Il presidente Barack Obama ha parlato al telefono con il premier giapponese Naoto Kan, assicurandogli «tutto l'appoggio necessario» da parte dell'amministrazione a stelle e strisce e proponendo anche l'invio di esperti nucleari americani nell'arcipelago. Intanto, l'ambasciata italiana a Tokyo «rinnova vivamente l'invito ai connazionali di allontanarsi dalle quattro prefetture colpite dallo tsunami, dalle prefetture a nord della capitale e dalla stessa capitale». Quanto all'ipotesi radiazioni, le misure «del team italiano effettuate in ambasciata confermano il valore registrato ieri di 0.04 microsievert/ora». Anche il Dipartimento di Stato Usa ha autorizzato mercoledì sera i familiari del suo personale diplomatico a lasciare il Giappone. Si tratta di un cambiamento di atteggiamento da parte americana rispetto all'emergenza nucleare nel Paese asiatico.

INDIRIZZI E-MAIL - Nell'ultimo avviso sullo stato della crisi legata alla centrale nucleare, l'ambasciata italiana ha rinnovato «vivamente la richiesta di far urgentemente pervenire via e-mail agli indirizzi: consular.tokyo esteri.it e ambasciata.tokyo esteri.it i nominativi dei membri del nucleo familiare che sono già partiti, nonché di avvertire, sempre via email allo stesso indirizzo, questa ambasciata nel momento in cui lascerete il Paese». Infine, si legge nell'avviso, «vi preghiamo di segnalarci presenze di italiani temporaneamente presenti e quindi non registrati in ambasciata, se possibile dandoci il loro indirizzo email».

LA CINA - Nel frattempo, si muove anche Pechino. Il governo cinese vuole infatti da Tokyo informazioni in tempi rapidi su ogni eventuale sviluppo della fuoriuscita di radiazioni dalla centrale di Fukushima. «Il mondo segue con grande attenzione la crisi nucleare in Giappone, e il Giappone sta adottando misure di emergenza per farvi fronte», ha detto a un briefing per la stampa la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu.

SI INFIAMMA LO YEN - in Borsa lo yen intanto vola. E il governo giapponese accusa gli speculatori di aver provocato una fiammata storica della moneta, che potrebbe peggiorare la situazione delle imprese esportatrici giapponesi che già soffrono le conseguenze del terremoto. Questa impennata della valuta giapponese può sembrare paradossale in quanto il Paese attraversa la peggiore crisi dalla fine della guerra. Gli investitori avrebbero scommesso su un rimpatrio di massa dei fondi detenuti dalle imprese di assicurazione all'estero per finanziare le indennità enormi per le vittime. Il ministro dell'Economia e della Politica fiscale, Kaoru Yosano, ha assicurato che si tratta di «voci prive di fondamento» e che gli assicuratori giapponesi, che hanno denaro a sufficienza, non avrebbero bisogno di vendere le attività detenute valuta estera. Ma gli operatori hanno acquistato ancora grandi quantità di yen, sperando di venderli più cari in seguito.

 
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