Una città da 42 milioni di abitanti. Riuscite a immaginarla? Per noi, lo sforzo è notevole. Ma per gli urbanisti cinesi, abituati a pensare su grandi numeri, è solo un grande progetto ambizioso.
Nell'arco di sei anni, nove città che si trovano lungo il delta del Fiume delle Perle verranno unite da ventinove linee ferroviarie, e per spostarsi dall'una all'altra si impiegherà meno di un'ora. Le nove città (la più grande, Guangzhou, conta 11 milioni e 700mila abitanti, la più piccola, Zhuhai, solo un milione e mezzo) diventeranno come isole di un grande arcipelago.
Servizi, infrastrutture, sanità, tariffe e bollette: tutto nelle nove città verrà unificato, e gli urbanisti assicurano che questo significherà un aumento netto della qualità della vita e dei servizi, soprattutto quelli sanitari. Un cittadino della grande Megalopoli (che non ha ancora un nome) potrà infatti, ad esempio, scegliere su internet dove essere ricoverato e raggiungere l'ospedale in meno di un'ora. Almeno sulla carta.
La megalopoli si estenderà su un territorio di 40mila km quadrati, due volte circa il nostro Piemonte, verrà unita da 6mila km di ferrovia e i 42 milioni di persone che ci abitano sono destinati ad aumentare. Il costo totale della sua realizzazione si aggirerà intorno ai 250 miliardi di euro.
Sconcerto o ammirazione, spettro dell' alienazione o nuovo tipo di comunità: le reazioni di fronte a una visione di questo genere si dividono forzatamente in due categorie. Intanto il progetto urbanistico della Cina è proprio quello di creare in tutto il paese grappoli di megalopoli da 50-100 milioni di abitanti, collegate fra loro da efficientissime linee ferroviarie. Il problema più pressante resta quello dell'inquinamento: ma a quello gli urbanisti cinesi devono ancora pensarci.
