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Picchè nu sem nu e quand passeme la gente fa': esseè...quiss!!
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| CITAZIONE (negramaro3 @ 13/2/2011, 12:25) molto interessante, per il prosieguo, anche definire una cosa, se siete d' accordo; normalmente sotto il nome di utopia, va tutta quella letteratura o arte in cui si parla di situazioni, società e costruzioni collettive in cui le cose vadano meglio che adesso; ma spesso ci si trova davanti anche la cosiddetta "utopia negativa" (vedi orwell, Huxley, Zamjatin, boye...)
a parer mio, va esteso il discorso anche a questo aspetto (e alle ucronie) quelle sono opere di carattere distopico. con le ucronie le opere utopiche o distopiche possono andare a braccetto, ma non sono certo la stessa cosa: l'ucronia parte da una visione della storia differente, non per forza "milgiore" o "peggiore" e non per forza destinata a concludersi con una utopia o una distopia. fortuna vuole che esistono le parole giuste per identificare le cose, perchè fare un minestrone ? tornando al discorso utopico, credo che qualunque tentativo di applicazione alla realtà, che esuli dalla mera spinta ad un ideale cui tendere ma sia chiaramente e apertamente dichiarato impraticabile, sia semplicemente un tentativo da parte di loschi ciarlatani di preparare in terra il proprio regno: l'inferno per gli altri.
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