L'antica foresta Padana

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Vidkun Quisling
view post Posted on 12/1/2011, 15:45




La foresta planiziale componeva principalmente il patrimonio boschivo padano, è una foresta mista con prevalenza di maggiore, pioppo bianco, pioppo nero, Olmo campestre, acero campestre, frassino, ontano, salice e querce.
Il paesaggio padano attuale è il risultato di un’intensa, continua e capillare azione dell’uomo, che è intervenuto sin dalla preistoria sulla vegetazione originaria, apportandovi modifiche sempre più radicali (sfidando anche le condizioni naturali del clima e del suolo) fino ad ottenere la attuale situazione di ambiente antropizzato,cioè di ambiente prodotto dall’uomo.
La concomitanza dei fattori legati al suolo ed al clima che è caratterizzato da inverni rigidi, estati calde, forte umidità, determinerebbe la comparsa di formazioni vegetali corrispondenti all’antica foresta planiziale (cioè di pianura).
I primitivi colonizzatori della foresta padana, Etruschi, Greci, Celti e Liguri, non intervennero in modo significativo sulla struttura vegetazionale originaria della Padania. L’inizio del disboscamento risale all’epoca romana (1 sec. a.C.). Le opere di dissodamento e di bonifica, lasciavano tuttavia ancora ampio spazio agli antichi boschi, spesso tutelati in quanto sacri (sedi di templi e sepolcri).
Alcune cronache del tempo dicevano che uno scoiattolo potesse salire su un albero in Puglia e non scendere dagli alberi fino alle estreme coste della Danimarca, questo fa ben capire le situazioni ambientali di quell'epoca e di come fosse ancora lontana l'umanizzazione del territorio, anche nello stesso Impero romano.
Nella pianura Padana vi era una grande ricchezza di animali, appenninici e pure alpini, che potevano spingersi dalle vette più alte sino alle rive del fiume Padus (Po), in più era popolata anche dai famosi leoni europei presenti nelle regioni meridionali e mediterranee dell'Europa, al fianco di orsi, lupi e linci, la foresta si interrompeva solo in prossimità di paludi e da chiazze cespugliate.
Alcuni navigatori greci, risalendo il fiume Po raccontarono di non aver mai visto una vegetazione così ricca ed intricata e supposero fosse una foresta precedente al regno degli dèi olimpici.
Con la caduta dell’impero Romano (476 d.C.) e le prime invasioni barbariche, la popolazione, diminuita fortemente di numero e non più organizzata, abbandonò in gran parte le coltivazioni per dedicarsi alla pastorizia e alla caccia. Dove c’erano campi coltivati, quindi, si andarono insediando forme di vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea e, di nuovo, i boschi conquistarono zone sempre più rilevanti di territorio. L’espansione delle foreste continuò in tutto l’Alto Medioevo (fino al sec. X) Dopo il 1000, con l’aumento demografico, la rinascita delle città e la ripresa dell’agricoltura, cominciò il dissodamento e la distruzione delle foreste, cui seguì la bonifica massiccia dei territori.
Carlo Magno istituì ampie zone di divieto al disboscamento, punendo con la morte chi osasse contrastare tale regolamento.
Le foreste più colpite furono quelle di farnia poiché questa pianta predilige terreni profondi e freschi (gli stessi più adatti all’agricoltura) e ha un legno particolarmente adatto all’impiego in falegnameria e nell’edilizia. In epoca moderna, i boschi rimasti cominciarono a perdere la loro caratteristica composizione perchési insediavano, accanto alla primitiva vegetazione, specie alloctone (originarie di aree bio-geografiche esempio la Robinia, lontane) come per importate in seguito alle grandi scoperte geografiche. L’agricoltura, ancora nel 1200-1300, stenta ad affermarsi in maniera sistematica e diffusa. L’origine del tipico paesaggio agrario della Pianura Padana risale al periodo tra il XV secolo e la prima metà del XVI secolo, quando furono portate a termine le grandi opere di canalizzazione per l’irrigazione dei campi.
Sono salvaguardati boschi e giardini boschivi di castelli e ville padronali, al giorno d'oggi rimangono ultimi lembi minuscoli rispetto all'enormità di quella che era la foresta antica padana, sulle rive di canali e fiumi o in piccole riserve.
 
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_Evans_
view post Posted on 12/1/2011, 18:00




Magari ci fossero ancora grandi foreste e il mondo fosse meno umanizzato...
 
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kozzikrathia
view post Posted on 12/1/2011, 18:38




già! Purtroppo ormai il danno è fatto e metà della popolazione deve uccidere l'altra metà...
 
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2 replies since 12/1/2011, 15:45   52 views
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