Tiziana Ferrario torna in video. La giornalista, “rimossa” mesi fa dal Tg1, (non era stata la sola, con lei anche Paolo Di Giannantonio) è stata reintegrata oggi dal tribunale di Roma sezione lavoro.
Il giudice ha ordinato alla Rai di reintegrarla nelle mansioni di conduttrice del Tg1 delle 20 (era stata sostituita con Francesco Giorgino) e di inviata speciale per grandi eventi.
La motivazione è cristallina: il giudice ha ravvisato nella rimozione della Ferrario una “grave lesione della sua professionalità per motivi di discriminazione politica” a seguito dell'opposizione alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini.
Minzolini rosica: "Decisione assurda"
Una motivazione che non poteva lasciare indifferente il direttore. Che, infatti, "rosica". Bollando la decisione del tribunale come "assurda".
"Paolo Frajese ha condotto il Tg per 7 anni, Bruno Vespa per 5. Tiziana Ferrario - si sfoga Minzolini con l'agenzia Agi - invece lo ha condotto per 30 anni".
"Quale spazio - prosegue il direttore - possono avere le nuove generazioni in un'azienda in cui i ruoli si danno a vita? Azienda per la quale il rinnovamento è fondamentale".
Minzolini precisa anche di aver proposto alla Ferrario, "collega stimabile e brava", il ruolo "di super-inviato per il mondo". Quindi: nessun demansionamento. Anche se spesso il cosiddetto ruolo di "superinviato" è uno specchietto per le allodole. Che si traduce in un incarico di fatto inesistente.
La decisione del giudice, conclude Minzo: "è assurda perchè interviene in decisioni di fatto del direttore, ma quello che è normale negli altri Paesi, qui non lo è, e resta il concetto che un ruolo rimane acquisito...".
Il sindacato dei giornalisti Rai esulta: "Grande vittoria"
D'altronde, non è neanche "normale" che un giornalista venga allontanato dal video (il massimo "sgarbo" possibile per un giornalista del tg) come "punizione" per non aver condiviso la linea del direttore.
E infatti il sindacato dei giornalisti Rai (Usigrai) esulta.
'Il provvedimento di reintegro di Tiziana Ferrario è un grande successo di chi crede nei diritti di libertà": commenta il segretario Carlo Verna. "E una secca sconfitta di Masi e Minzolini".
"Torniamo quindi - prosegue - a chiedere con forza che entrambi se ne vadano. Ora, con la strada maestra del confronto, si ridiano ruoli professionali agli altri colleghi del Tg1 di qualunque area culturale emarginati e rimossi dalle loro funzioni. Speriamo che al piu' presto il presidente della commissione parlamentare di vigilanza Zavoli voglia concederci una audizione al centro della quale mettere la deriva attuale della Rai che solo i giudici stanno arginando: la reintegrazione della Ferrario dopo il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini''.
La lettera affissa in redazione
Ad aprile scorso, la Farrario aveva affisso nella bacheca della redazione una lettera in cui, senza mai nominare direttamente Minzolini, criticava duramente la linea della testata.
Ecco uno dei passaggi: “Quello che sta accadendo da mesi in questo giornale, le emarginazioni di molti colleghi, i doppi e tripli incarichi di altri, le ripetute promozioni e le ricompense elargite sotto forma di conduzioni e rubriche sono il frutto di una deregulation che viene da lontano ma che si è ulteriormente inasprita e che a mio parere non promette nulla di buono per il futuro”.
“Il tg1 era un patrimonio di tutti - concludeva la giornalista - e non solo di alcuni giornalisti che vorrebbero appropriarsene facendo fuori professionalmente gli altri”.
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?tit...&idSezione=9215