Orso Gigante dal Muso Corto.

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Vidkun Quisling
view post Posted on 10/12/2010, 16:14




L'orso gigante dal muso corto (Arctodus simus, Cope 1879), noto anche come orso gigante americano oppure orso corridore, è una specie estinta di orso del genere Arctodus. Dai ritrovamenti fossili si è scoperto che è stato il più grosso orso mai vissuto sul pianeta. Visse nel Nordamerica preistorico all'incirca tra gli 800.000 ed i 12.500 anni fa.
Gli orsi dal muso corto appartenevano al gruppo di orsi noto come orsi tremarctini od orsi corridori, che ebbe origine nel Nuovo Mondo. Il membro più antico dei Tremarctinae fu Plionarctos, che visse in Texas durante il Pliocene (5- 2 milioni di anni fa). Si pensa che questo genere fosse l'antenato di Arctodus, così come del moderno orso dagli occhiali (Tremarctos) e di altri orsi sudamericani, attualmente estinti (Arctotherium, Pararctotherium). Nonostante la storia più antica di Arctodus sia scarsamente conosciuta, si ritiene che si diffuse in Nordamerica a partire dal kansaniano (circa 800.000 anni fa).

Sulle quattro zampe Arctodus simus raggiungeva un'altezza al garrese di 1,8 m. Ritto in piedi, quest'animale superava i 3,5 m. È stato stimato che pesasse fino a 900 chilogrammi, più del contemporaneo orso grizzly. Gli esemplari più grandi sono stati trovati in Alaska e nello Yukon. I maschi erano più grossi delle femmine del 20%. In Nordamerica fu il più grande predatore terrestre dell'era glaciale. Il cranio era insolito a causa della mancanza di una fronte ben definita e della presenza di un muso largo e corto, che ricorda più quello di Panthera che quello di ogni altro orso moderno. I muscoli che passavano attraverso l'osso zigomatico per dare potenza alla mascella inferiore erano estremamente ben sviluppati e si ritiene che fossero atti a frantumare le ossa allo scopo di estrarre il ricco midollo. La mascella inferiore di un Arctodus simus si può distinguere da quella dei membri del genere Ursus per una cresta obliqua che divideva le zone di legame dei muscoli. Piuttosto che avere un'andatura trotterellante come le specie di orso moderne, Arctodus simus teneva le dita distese in avanti ed era presumibilmente in grado di muoverle con grande facilità. Inoltre, diversamente da Ursus, Arctodus simus aveva sulla porzione interna inferiore dell'omero un passaggio in cui correva un fascio di muscoli (forame entepicondilare).
Il muso di Arctodus era largo e molto corto ed il cranio aveva un'area olfattiva di dimensione doppia rispetto a quella dell'orso grizzly, la quale permetteva a quest'animale di identificare una carcassa da una distanza di 10 km. La posizione dell'osso mascellare era più arretrata che negli orsi moderni e questo consentiva ad Arctodus di rompere e mangiare facilmente ossa e midollo.
Finora ne sono state riconosciute due sottospecie; i grossi esemplari di Alaska, Yukon, Nebraska, California (Irvington) e, forse, dello Utah, sono noti come Arctodus simus yukonensis, mentre i più piccoli esemplari di Rancho La Brea appartengono ad Arctodus simus simus.
Questo animale si differenzia dal suo cugino e probabile antenato Arctodus pristinus per i denti più grandi, più larghi e muniti di più cuspidi, per il muso più corto e per gli arti relativamente più lunghi.
L'analisi delle ossa di Arctodus simus ha mostrato che soffriva occasionalmente di malattie come l'osteomielite, così come di infezioni simili alla tubercolosi ed alla sifilide.

Arctodus simus era originario del Nordamerica, dove abitava nelle pianure centrosettentrionali, dall'Alaska e dal Canada fino al Messico, alla California ed alla Virginia. Era il più comune tra gli antichi orsi nordamericani ed era particolarmente abbondante in California.

L'orso dal muso corto si estinse circa 12.000 anni fa, forse un po' a causa dell'estinzione delle sue prede e un po' a causa della competizione con i più piccoli ed erbivori orsi bruni, che raggiunsero il Nordamerica dall'Eurasia. Questa estinzione coincise con l'introduzione in Nordamerica da parte dell'uomo della tecnologia Clovis e di altre tecniche di caccia più evolute che avrebbero contribuito all'estinzione di questo animale, sia direttamente che attraverso la diminuzione di altri grossi mammiferi da cui dipendeva per l'alimentazione.

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