Volete un esempio della “potenza di Internet”? Un’associazione britannica afferma di aver scoperto il collegamento fra sesso orale e tumore alla bocca, la notizia viene ripresa dai principali media, rimbalza su Facebook e si crea il panico.
Che la capacità di penetrazione delle notizie messe in Rete stia diventando più efficace di quelle sprigionate attraverso i media tradizionali è un pensiero sempre più diffuso. Certo, l’utente bombardato di notizie recepisce l’informazione, ma non ne coglie fino in fondo il significato. Ma proprio a causa della sua scarsa capacità di “farsi approfondire”, la comunicazione in pillole dovrebbe avere un supplemento di accuratezza e di veridicità per non trasformarsi in pericolosa scheggia liberata nello spazio senza confini di Internet.
Se poi la notizia ruota attorno alla magica parolina “sesso”, allora i contatti si moltiplicano a una velocità incontrollabile. E se viene anche rimbalzata nel rotocalco di Facebook, quasi irrazionalmente, raggiunge migliaia di cenni di approvazione anche se si tratta di una informazione da verificare. Bastano pochi ingredienti ed è boom di contatti e di segnalazioni.
La notizia sul presunto collegamento fra sesso orale e tumore della bocca è un esempio. Diffusa dal sito dell’autorevole Corriere della Sera, i risultati della ricerca dell’associazione britannica “Cancer Research UK” (e di prossima diffusione in un documentario della BBC) stanno facendo il giro della Rete mietendo interesse, applausi e consensi. Quasi diecimila click sul “mi piace” di Facebook (numeri difficilmente raggiunti dalle notizie sulla crisi dell’economia o sulla stretta attualità politica) e centinaia di link sui più svariati siti testimoniano la schizofrenia della comunicazione su Internet. Perché, in fin dei conti, si tratta dello studio di un sodalizio le cui conclusioni non hanno ancora una qualificata controprova medico-scientifica.
In pochi minuti, il sesso orale è diventato un altro problema da aggiungere alla lunga lista delle preoccupazioni quotidiane. Quel “50% di aumento in vent’anni degli uomini malati di cancro” e quel “3% di donne” cambieranno, chissà, le abitudini delle coppie di tutto il mondo.
http://www.webmasterpoint.org/news/sesso-o...ine_p37315.html