Il manifesto di Fini per un'altra destra

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Jacopo Vibio Frentano
view post Posted on 6/9/2010, 12:42




Il manifesto di Fini
per un'altra destra
di MASSIMO GIANNINI

Forse è davvero finita un'epoca, per l'anomala destra italiana nata dalle macerie del popolarismo democristiano e forgiata nel fuoco del populismo berlusconiano. Con il Manifesto di Mirabello, Gianfranco Fini varca un confine e politico, ed entra in una terra incognita sulla quale può costruire finalmente un'"altra destra". Compiutamente democratica e liberale, moderata e costituzionale. Nel solco delle grandi famiglie conservatrici europee.

Era enorme l'attesa per questo rientro in campo del presidente della Camera, dopo un agosto trascorso nella trincea di Ansedonia a patire in silenzio l'assalto del "Giornale". Quella di Fini, stavolta, è davvero una svolta radicale. Può ridisegnare geografie e geometrie della politica italiana. E può cambiare il corso della legislatura berlusconiana.

Con un discorso di un'ora e mezzo, degno per toni e per temi di un congresso di fondazione e non certo di un raduno di corrente, Fini ha reciso per sempre le sfibrate e impalpabili radici che ancora lo tenevano unito a Berlusconi. Certo, le vicende personali hanno pesato. La "macchina del fango" messa in moto a Montecarlo dai giornali-fratelli del presidente del Consiglio non può non aver influito sulla reazione durissima messa in scena a Mirabello dal presidente della Camera. Quei "Tg ridotti a fotocopie dei fogli d'ordine del Pdl", quelle "campagne paranoiche e patetiche", quegli "atti di lapidazione islamica" e quegli "atteggiamenti infami rivolti non a me, ma alla mia famiglia": era difficile, se non impossibile, che la rabbia finiana covata in queste settimane ed esplosa ieri dal palco non si traducesse solo in una inesorabile denuncia dell'aggressione subita, ma alla fine sfociasse anche nell'inevitabile rinuncia a proseguire la convivenza politica nel Pdl.

Ma insieme, e oltre alla rottura umana, pesa la rottura politica. Nell'elenco puntiglioso dei motivi che in questi due anni hanno portato al divorzio definitivo tra fondatore e co-fondatore non c'è solo la rivendicazione del diritto al dissenso che dovrebbe costituire l'essenza di un vero "partito liberale di massa". C'è invece la piattaforma identitaria di una destra politica che non è più conciliabile, e forse non lo è mai stata, con quella berlusconiana. Dall'idea malintesa della "riforma della giustizia" fatta nell'interesse di un singolo e del garantismo come "impunità permanente", coltivata da chi al potere si sente forte e crede per ciò di essere "meno uguale" degli altri di fronte alla legge, al disprezzo per le istituzioni e gli organi di garanzia, esercitato da chi usa "il Parlamento come dependance dell'esecutivo". Dalla mancata difesa dei diritti degli "extracomunitari onesti", praticata da chi declina l'immigrazione come pura "guerra ai clandestini", alla mancata difesa dei veri valori dell'Occidente, svenduti per bieca "realpolitik" nella "genuflessione" di fronte a Gheddafi. Nell'aspra requisitoria finiana su ciò che è accaduto nel Pdl in questi mesi, non c'è conflittualità "congiunturale" che non nasconda anche un'evidente incompatibilità culturale.

E questo non vale soltanto per la "cifra" identitaria delle due anime che in questi mesi hanno faticosamente convissuto nel Pdl. Vale anche per l'azione di governo, che per Fini è stata deficitaria sotto tutti i punti di vista. Dai tagli lineari di spesa che hanno generato le "proteste sacrosante" delle forze dell'ordine e dei precari della scuola al ridicolo "ghe pensi mi" col quale si è creduto di riempire il vuoto al ministero dello Sviluppo. Dal federalismo inteso come "favore a Bossi" alle promesse tradite sul taglio delle province, sulle norme anti-corruzione, sugli aiuti alle famiglie. Il presidente della Camera non fa sconti, né al Berlusconi-leader né al Berlusconi-premier. E il dissenso, stavolta, è totale e radicale. Di metodo e di merito. Perché Fini ha finalmente il coraggio di dire quello che era ormai chiaro da almeno sei mesi. Da quando cioè, in quell'incredibile direzione del 22 aprile scorso, andò in onda in diretta su tutte le televisioni lo scontro "fisico" tra i due. E cioè che si sente ormai "altro" da questo Pdl, che il Cavaliere ha ridotto a "contorno del leader", a "coro di plaudenti" o a "popolo di sudditi". Ha fatto regredire a rozzo "partito del predellino", o a versione scadente di "Forza Italia allargata a qualche ex colonnello di An" pronto a servire qualunque generale.

Dunque, quando il leader di Futuro e Libertà dice che "il Pdl è morto il 29 luglio", con quell'atto autoritario di marca "staliniana" con il quale il co-fondatore è stato estromesso, non si limita a chiudere per sempre la breve stagione del Popolo delle Libertà. Fa molto di più. Il suo non è solo l'epitaffio conclusivo di un vecchio ciclo. Ma è anche l'atto fondativo di un nuovo corso. Non c'è ancora l'annuncio ufficiale della nascita del partito, che deve dare forma e sostanza a quello che per ora continua ad essere solo un gruppo parlamentare. Ma c'è già il manifesto di principi e di valori sul quale il nuovo partito sarà edificato. Un partito rigorosamente di destra, questo è chiaro. Pronto a rivendicare il suo Pantheon e a risalire all'Msi di Giorgio Almirante, che Fini non esita a celebrare. Pronto a dimenticare in fretta le tappe di uno "sdoganamento" repubblicano che avremmo voluto assai più sofferto, assai più autocritico. Ma un partito di destra pronto a saldare definitivamente il conto con Berlusconi, e a saldare direttamente la "rivolta di Mirabello" del 2010 con la "svolta di Fiuggi" del 1995. Come se il Cavaliere - in questi quindici anni di "traghettamento" dell'ex Movimento sociale, dalle "fogne" di un tempo alle alte cariche istituzionali di oggi - fosse stato una parentesi. Più o meno felice. Ma ormai chiusa per sempre.
Il presidente della Camera ha cercato in tutti i modi di non vestire i panni del Bruto, capace di accoltellare Cesare in nome di chissà quale congiura di Palazzo. "Né ribaltoni, né cambi di campo", quindi. Ed è stato attento anche a non offrire alibi al Cavaliere, né sulla fine anticipata della legislatura (che sarebbe "un fallimento per tutti noi") né sulla minaccia di elezioni anticipate (che è solo "avventurismo politico"). Non solo: il presidente della Camera ha offerto al premier un "patto di legislatura", per far fare a questo governo tutto quello che ha promesso in campagna elettorale e non è stato capace di garantire ai cittadini. Certo, in un quadro e in un equilibrio politico diverso, dove la maggioranza non poggia più su "un tavolo a due gambe di Berlusconi e Bossi", dove i parlamentari non sono in vendita "come i clienti della Standa" e dove le grandi riforme "in nome del bene comune si fanno anche coinvolgendo l'opposizione". Persino sulla giustizia il leader di F&L si è spinto a dare una sponda estrema al Cavaliere, non certo sul processo breve, ma su un provvedimento che ricalchi il Lodo Alfano e il legittimo impedimento, e gli garantisca "il diritto di governare" senza fare strage dei processi che interessano migliaia e migliaia di cittadini in attesa di giudizio.

Ma è chiaro che, al punto in cui siamo, queste offerte appaiono inutili. Improponibili per chi le formula, e irricevibili per chi le dovrebbe accogliere. Se è vero, come dice Fini, che il Pdl non c'è più, e che "non si rientra in una cosa che non c'è più", allora è ancora più vero che non c'è più neanche la maggioranza che ha vinto le elezioni il 13 aprile di due anni fa. Ancora una volta, la previsione più sensata l'aveva fatta quell'animale politico che risponde al nome di Bossi: "Fini romperà, e allora vedo grossi problemi per il governo: il Cavaliere sarà un premier dimezzato...". Il Senatur è stato fin troppo ottimista. Più che dimezzato, stavolta il presidente del Consiglio sembra finito. Ha di fronte a se soltanto una strada: aprire la crisi, e azzardare la richiesta di elezioni anticipate, che non dipendono da lui ma dalle regole della Costituzione e dalle prerogative del Capo dello Stato. E' un rischio mortale. Il "pifferaio di Arcore" ha smesso di ammaliare i finiani. E forse comincia a incantare un po' meno anche gli italiani.

(06 settembre 2010)
 
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Vidkun Quisling
view post Posted on 6/9/2010, 13:25




Era ora.
 
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Flannery
view post Posted on 6/9/2010, 13:25





Alla buon ora anche Fini si è svegliato.

Come molti hanno scritto oggi: ma dove era in questi 16 anni?
Non poteva "sfregiare il sacro volto" (cit. Marco Travaglio, ieri su La7) del buon Silvio due anni fa?
In fondo ha espresso concetti che il centro sinistra ribadisce da 16 anni.

Come motivazioni a questi due anni di PDL e governo mi vengono in mente solo il prestigio personale e la propria convenienza, visto che la distanza tra il discorso del Mirabello e l' "ectoplasma" la CdL e poi "comiche finali" del predellino di San Babila è davvero minima.

Spero che finisca inoltre con la logica cerchiobottista dello "sfregio al sacro volto" e della fiducia a questi fantomatici 5 punti.

Speriamo tuttavia sia l'inizio di un vero centro destra, non più avvelenato da veline di ogni tipo, giullari, capi popolo e prime donne. Farebbe soltanto del bene all'Italia.

 
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Fede#91
view post Posted on 6/9/2010, 13:39




Prestigio personale e propria convenienza. Proprio quel che sta muovendo Fini in questo momento. La gelosia e la brama di potere sono brutte bestie, ti costringono persino a mandare a puttane i tuoi ideali - ammesso che, a questo punto, ne avesse mai avuti.
 
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Jacopo Vibio Frentano
view post Posted on 6/9/2010, 13:43




CITAZIONE (Fede#91 @ 6/9/2010, 14:39)
Prestigio personale e propria convenienza. Proprio quel che sta muovendo Fini in questo momento. La gelosia e la brama di potere sono brutte bestie, ti costringono persino a mandare a puttane i tuoi ideali - ammesso che, a questo punto, ne avesse mai avuti.

non che io lo consideri uno sincero, ma stare nel pdl a sfornare leggi ad personam dubito si concili con gli ideali di qualcuno, forse solo cicchitto.
 
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Flannery
view post Posted on 6/9/2010, 14:45





Fini però è diventato Presidente della Camera grazie al PDL, se non è prestigio o convenzienza questa.

CITAZIONE
ti costringono persino a mandare a puttane i tuoi ideali - ammesso che, a questo punto, ne avesse mai avuti.

Secondo me siamo stati talmente imbevuti di berlusconismo che ci siamo dimenticati gli ideali di destra, classificando le persone lì collocato o come prive di ideali o di sinistra.

Qualche ideale/concetto di destra ieri Fini l'ha citato: la famiglia, la patria, le privatizzazioni e Ezra Pound
 
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Fede#91
view post Posted on 6/9/2010, 14:48




Fini vuole una poltrona più comoda, tutto qua. ed è persino disposto a scendere a patti con Di Pietro, la sinistra in toto e magari anche Casini, pur di riuscirvi.
 
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Vidkun Quisling
view post Posted on 6/9/2010, 15:07




CITAZIONE (Fede#91 @ 6/9/2010, 15:48)
Fini vuole una poltrona più comoda, tutto qua. ed è persino disposto a scendere a patti con Di Pietro, la sinistra in toto e magari anche Casini, pur di riuscirvi.

Non essere così diffidente, ha fatto lo stronzo e se va fino in fondo lo appoggio, se è come gli altri...beh :rolleyes:

Io ho fiducia in Fini.
 
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kozzikrathia
view post Posted on 6/9/2010, 15:14




la mossa di fini è classificabile come suicidio politico. L'opportunismo lo avrebbe portato da tutt'altra parte. Sarà dura evitare la scomparsa politica alla prossima tornata.
Ma l'importante è che adesso non ci sono più alibi per gli elettori di destra italiani. Una nuova destra c'è. Sta nascendo nel rispetto del dissenso, delle istituzioni, lontana da rischi antidemocratici e convenienze patrimoniali/personali a cui la destra di oggi è stata legata dalla squallida "epopea" berlusconiana. E' una occasione insperata per il paese di disfarsi dell'anomalia che lo ha sottratto in questi anni dall'alveo delle democrazie "normali"
 
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Fede#91
view post Posted on 6/9/2010, 18:37




Suicidio Politico? Macché. Ha praticamente tutta la sinistra con sé e parte della destra.
La cosa che accomuna tutti questi individui che lo voteranno? L'odio per Berlusconi e dunque gli riconosceranno il merito di averlo mandato a casa. Con 'sta mossa altro che scomparsa, è andato in primo piano, oscurando anche la sinistra stessa che lo sta accogliendo.
Ora sì che ha un ruolo di primo piano: tutto quel che voleva.
Infondo, non che mi dispiaccia di tornare alle urne, ma resto comunque schifata da questo cambio repentino.. guarda caso proprio avvenuto quando per lui le cose si stavano mettendo anche male.
 
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kozzikrathia
view post Posted on 6/9/2010, 19:08




CITAZIONE (Fede#91 @ 6/9/2010, 19:37)
Suicidio Politico? Macché. Ha praticamente tutta la sinistra con sé e parte della destra.
La cosa che accomuna tutti questi individui che lo voteranno? L'odio per Berlusconi e dunque gli riconosceranno il merito di averlo mandato a casa. Con 'sta mossa altro che scomparsa, è andato in primo piano, oscurando anche la sinistra stessa che lo sta accogliendo.
Ora sì che ha un ruolo di primo piano: tutto quel che voleva.
Infondo, non che mi dispiaccia di tornare alle urne, ma resto comunque schifata da questo cambio repentino.. guarda caso proprio avvenuto quando per lui le cose si stavano mettendo anche male.

Beh oddio cambiamento repetino, è da quando hanno vinto le politiche che sono partiti i distinguo.
fini ha un partito da ricomporre. Significa sedi, candidati, finanziatori. Non ha nessuna copertura mediatica. Alcuni stanno facendo sicuramente il doppio gioco per vedere come butta. Adesso è il suo momento di gloria, passate due settimane, passati i titoloni, si tornerà nel marasma. In una ipotetica campagna elettorale che prima o poi verrà, non avrà la minima copertura mediatica (manco rai 3 ovviamente). Sempre ammesso che riesca a strappare una rilevante quota di antiberlusconiani (non credo) ce ne saranno molti di più che lo vedranno come il traditore di mediaset e quindi della destra (o viceversa, tanto ormai sono sinonimi- 16 anni di berlusconismo hanno asservito mezzo popolo), per non parlare degli ex MSI. La prova lampante sei tu :)
 
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Fede#91
view post Posted on 6/9/2010, 19:29




CITAZIONE (kozzikrathia @ 6/9/2010, 20:08)
Beh oddio cambiamento repetino, è da quando hanno vinto le politiche che sono partiti i distinguo.
fini ha un partito da ricomporre. Significa sedi, candidati, finanziatori. Non ha nessuna copertura mediatica. Alcuni stanno facendo sicuramente il doppio gioco per vedere come butta. Adesso è il suo momento di gloria, passate due settimane, passati i titoloni, si tornerà nel marasma. In una ipotetica campagna elettorale che prima o poi verrà, non avrà la minima copertura mediatica (manco rai 3 ovviamente). Sempre ammesso che riesca a strappare una rilevante quota di antiberlusconiani (non credo) ce ne saranno molti di più che lo vedranno come il traditore di mediaset e quindi della destra (o viceversa, tanto ormai sono sinonimi- 16 anni di berlusconismo hanno asservito mezzo popolo), per non parlare degli ex MSI. La prova lampante sei tu :)

Bah. Tu parti dall'erroneo presupposto io sia berlusconiana. Beh, credenze tue, la cosa non mi tocca.
Ma la verità è che il doppio gioco anche a voi fa comodo. Ce lo sapremo ridire come andranno le prossime elezioni.
 
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kozzikrathia
view post Posted on 6/9/2010, 19:33




CITAZIONE (Fede#91 @ 6/9/2010, 20:29)
CITAZIONE (kozzikrathia @ 6/9/2010, 20:08)
Beh oddio cambiamento repetino, è da quando hanno vinto le politiche che sono partiti i distinguo.
fini ha un partito da ricomporre. Significa sedi, candidati, finanziatori. Non ha nessuna copertura mediatica. Alcuni stanno facendo sicuramente il doppio gioco per vedere come butta. Adesso è il suo momento di gloria, passate due settimane, passati i titoloni, si tornerà nel marasma. In una ipotetica campagna elettorale che prima o poi verrà, non avrà la minima copertura mediatica (manco rai 3 ovviamente). Sempre ammesso che riesca a strappare una rilevante quota di antiberlusconiani (non credo) ce ne saranno molti di più che lo vedranno come il traditore di mediaset e quindi della destra (o viceversa, tanto ormai sono sinonimi- 16 anni di berlusconismo hanno asservito mezzo popolo), per non parlare degli ex MSI. La prova lampante sei tu :)

Bah. Tu parti dall'erroneo presupposto io sia berlusconiana. Beh, credenze tue, la cosa non mi tocca.
Ma la verità è che il doppio gioco anche a voi fa comodo. Ce lo sapremo ridire come andranno le prossime elezioni.

non ho mai fatto una affermazione su di te in tal senso, tu sei la prova che fini non è che sta convincendo frotte di gente.
Quale sarebbe il doppiogioco? Fini è coerente con se stesso come Berlusconi lo è con sè stesso. Ognuno per sè.
Concordo invece sul fatto che avvantaggi lievemente la sinistra e sopratutto il paese (rilevo p'erò un tuo controsenso: o ruba i voti alla sinistra oppure no. Nel primo caso non la avvantaggia).
 
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Fede#91
view post Posted on 6/9/2010, 19:40




CITAZIONE (kozzikrathia @ 6/9/2010, 20:33)
(rilevo p'erò un tuo controsenso: o ruba i voti alla sinistra oppure no. Nel primo caso non la avvantaggia).

Per dirlo con sicurezza dovremo aspettare qualche tempo, perché sicuramente Fini non andrà alle elezioni solo e dubito fortemente vi andrà affiancato dalla destra
 
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Jacopo Vibio Frentano
view post Posted on 6/9/2010, 19:51




ma il fatto è che non è fini che se ne è andato. è berlusconi che l'ha scacciato NON perchè fini abbia contraddetto il programma, ma perchè si è opposto a cose che nel programma non c'erano.
 
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69 replies since 6/9/2010, 12:42   411 views
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