è a chi piace l'epica che piace il pene. Prendiamo l'Iliade: già l'ambietnazione è per soli uomini, Ci sono le prigioniere ma hanno sostanzialmente un ruolo del tutto marginale. Tutti 'sti maschioni durante il giorno non fanno niente se non cospargersi di unguenti, cambiarsi gonnellini e fare a gara di vanità. La guerra è una burla, e del resto dopo nove anni di conflitto, nove!, sorge il fondato sospetto che siano lì a cogliere margheritine in una lunga vacanza dalle mogli.
Con l'Odissea va un po' meglio, almeno si batte chiodo, anche se in genere solo Odisseo e solo per avere qualcosa in cambio. Cosa che faremmo tutti, ma visto il tipo di compagni che si ritrovava un qualsiasi etero mai e poi mai si sarebbe fatto legare all'albero della nave.
Con le Eneide va già un po' meglio ma infatti forse non sarebbe da definirsi epica. Anche se certo Eurialo e Niso non lesinano a darci dentro pur di emulare Achille e Patroclo.
Cioè insomma l'epica serve per diffondere conformismo sui modelli da imitare e bisognerebbe essere molto più ciechi di omero per non vedere lo stato dell'arte dei fan del pene (non solo in letteratura) di quei tempi.
Detto questo, Evans, non è che ci sia qualcosa di male a entusiasmarsi nel leggere pagine e pagine e pagine povere di spessore ma ricche di fallocentrismo, però insomma, almeno non coinvolgere anche me
CITAZIONE (Fede#91 @ 26/3/2010, 19:30)
Ma kozzikarthia non mi risponde ._.
perchè non curavo il più il topic, avendo riassunto con roba per maschioni palestrati tutto quello che avevo da dire ^^
Bella domanda cmq, prima o poi saprò la risposta