Discorso del 2 Gennaio 2009 sul revisionismo MicronazionaleMi ritrovo, quest'oggi, a dover affrontare un tema che non avrei più voluto affrontare in maniera così particolare, ma che, a causa di persone che vogliono lacerare il patto di unità tra i cittadini della Repubblica Democratica di Vitla, sono costretto a trattare.
Mi riferisco in particolare a questa discussione in cui mi si rivolge principalmente una contestazione alle parole del mio discorso di fine anno, unendola a malcelati insulti che pensavo fossero finiti.
Affermo definitivamente ed una volta per tutte che è mia opinione e sempre lo sarà, a meno che non diventi pazzo, che la Repubblica Democratica di Vitla è stata fondata come la continuazione di Vitla, in cui vi era un regime. Questa non è una semplice opinione, ma è stato il fattore condiviso che ha spinto me, Cacciatore, Massive, Flames, Krieg e Fede a fondare la bella micronazione di cui siamo cittadini. Si può dire quello che si vuole, ma si direbbe una falsità ad affermare il contrario.
E io, da Presidente che deve rappresentare i valori della micronazioni, ho ricordato quanto ho detto sopra e ho detto che una tale decisione si era rivelata vincente.
Si è poi furbescamente utilizzata una frase fuori dal suo contesto per attaccarmi in maniera spudorata e anche volgare. Questo post è stato preso come esempio per affermare che io non riconoscono la loro legittimità di rappresentare Vitla o cose del genere. In realtà, quella frase innocente, come ogni persona di buon senso può leggere nel topic, vuole solo significare che quando io dico la parola Vitla, mi riferisco alla Repubblica Democratica di Vitla. Quando mi riferisco alla Repubblica di Vitla, uso il loro nome esteso. Inoltre, "gli altri mi interessano poco", al contrario di quanto affermano sul fatto che io ogni volta parlo di dittatura nella Repubblica di Vitla, rappresenta quello che faccio, ovvero che non parlo quasi mai di loro ormai da tempo.
L'ultima volta l'ho fatto per proporre la confederazione, proposta che resta in piedi da parte mia e che è stata affossata dalle alte cariche della Repubblica di Vitla per federarsi con la Cisalpina. In quella proposta non ho affatto detto il contrario delle parole del messaggio del 31 dicembre, anzi ho affermato proprio:
CITAZIONE
[...]
In secondo luogo ho riflettuto a lungo circa i motivi che hanno portato allo scontro frontale e ed altri contro la “sinistra” di Vitla. Resto convinto che ci sia stato un grave abuso, ma credo che quello sarebbe stato evitabile solo se ci fossero state leggi – e organi atte a farle rispettare – ben precise come una costituzione seria.
[...]
E' chiaro che il discorso che ho scritto non sia un'imposizione nè un piano obbligatorio per il futuro. I piani quinquennali di programmazione sono di ben altra natura e cultura polica. Infatti, non a caso la sua conclusione è stata "E’ questo il saluto di Buon Anno che Vi rivolgo, e che auspico potrete accogliere."
Sono altresì convinto che le mie parole rappresentino un sentimento diffuso nella micronazione, tanto che nessuno le ha contestate nel merito. Nihil sub sole novi, insomma.
Però, si afferma che il mio discorso rappresenti la posizione ufficiale della Repubblica Democratica di Vitla. A parte il fatto che il Parlamento ha questo potere, di fare leggi ed esprimere la posizione ufficiale, da noi, che attuiamo la divisione dei poteri, se anche io nel mio discorso li avessi insultati a nome di tutta la micronazione, che sarebbe a loro parere identificata in quello che dico, allora ad insultare me, non si insulta la micronazione tutta? Mistero della fede...
La mia più grande aspirazione non può che essere la pace. Essa è un mio obiettivo, senza se e senza ma, e sono sincero nel perseguirlo. Mi dispiace, invece, aver capito che, dall'altra parte, la "voglia" di pace sia solo che una messa in scena. Infatti, da mesi, pretendono di poter attuare con successo la tecnica del divide et impera, cercando di mettere il Presidente della Repubblica contro i Cittadini della Repubblica. E, nonostante la "voglia" di pace, insultano, senza freni, utilizzando in modo dispregiativo nei nostri confronti termini come scissionisti, gdr, etc.
E' chiaro che, avendo il sentore che potessimo chiedere l'ingresso nell'UMI, hanno usato il mio discorso come semplice pretesto per poter motivare un loro rifiuto alla nostra entrata.
A me le loro tattiche interessano poco, proseguirò nella mia strada, verso la pace, ma conscio che per averla non siamo disposti a rinunciare alla nostra Libertà e alla nostra Storia, e sicuro di avere al mio fianco gli altri cittadini Nel caso in cui mi sbagliassi, rassegnerei di certo le dimissioni, non ricandidandomi più per questo ruolo.
Mi scuso, infine, per la lunghezza dello scritto e la noia che vi susciterà la sua lettura, ma era doveroso, da parte mia, intervenire, per impedire che il semplice ricordo della nostra storia venga usato da qualcuno, che vorrebbe revisionare politicamente quella storia per falsarla, in modo scorretto e offensivo nei miei e nei nostri confronti.
Emoned
Presidente della Repubblica
Discorso sulla riconferma del 17 Marzo 2009 sulla riconferma alla carica PresidenzialeRingrazio tutti gli elettori che mi hanno concesso nuovamente la fiducia, e che lo hanno fatto ancor più chiaramente non candidando nessun'altro. Avrei io stesso preferito un concorrente più "corporeo" rispetto alla scheda bianca, che in ogni caso ha ottenuto il 30% circa. Un dato che mi ha stupito e mi ha fatto dubitare riguardo la fiducia nei miei confronti. E' una fiducia per le mie azioni, oppure una mancanza di voglia di assumersi delle responsabilità? Un quesito che lascio insoluto e a cui spero i fatti daranno la risposta che auspico nei prossimi mesi.
Questo è il mio secondo mandato, e non aspettatevi rivoluzioni. Guiderò la Presidenza della Repubblica, in collaborazione con il mio vice Ossola, nello stesso modo con cui l'ho fatto da Ottobre, nel rispetto della democrazia liberale e della Costituzione. Come non ho fatto prima, non assumerò atteggiamenti cesaristici, non cambierò la Costituzione per consentire una mia eventuale ricandidatura, come ad esempio ha fatto Chavez, perchè la mia cultura politica ed etica mi impone di non farlo, e perchè non voglio che un giorno Vitla dovesse identificarsi troppo in me.
Cercherò di essere sempre distaccato dal dibattito politico, che - però - auspico sia presente, in quanto è il miglior modo per partorire idee e leggi buone ed utili.
Da "vecchio" di Vitla, dopo questo mandato, che ricoprirò fino in fondo, fino ad Agosto, mi ritirerò per un certo periodo dalla scena politica, per consentirmi di riflettere e per lasciare spazio ai più giovani ed entusiasti cittadini che nel frattempo saranno diventati pratici della vita politica vetlana.
Grazie ancora a tutti e Viva Vitla!