I discorsi dei Presidenti della Repubblica, Museo della Repubblica Democratica di Vitla

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_Il Cacciatore_
view post Posted on 15/1/2009, 15:15




Questa sezione del Museo è dedicata per rendere visibile ai Cittadini tutti i discorsi pubblici dei vari Presidenti della Repubblica Democratica di Vitla.

Discorso sui primi sette mesi della Repubblica Democratica di Vitla

Sette mesi.
Dico bene, la nostra micronazione di libertà e democrazia compie più di mezzo anno (ci siamo dimenticati di festeggiare i sei mesi :D ), in cui molti passi sono stati fatti nella direzione verso i valori della nostra fondazione.
Non intendo fare una noiosa nonché banale sviolinata sulla storia della Repubblica Democratica di Vitla, ma voglio semplicemente ricordare quel giorno di sette mesi fa, il 14 Aprile, in cui nacque la nostra Vitla. Eravamo un gruppo con tante idee ma poco coordinamento, forse il contrario di oggi, e soprattutto eravamo pieni di voglia di libertà da qualsiasi regime politico autoritario.
Ecco, bisogna impedire che quella voglia di libertà venga obliata dai suoi nemici e non dimenticare chi erano e restano i nemici della libertà - da cui siamo stati costretti ad andarcene - , per agire di conseguenza nel futuro al fine di non permettere che la libertà che abbiamo conquistato ci venga in qualche modo sottratta.
Non mi dilungo e lascio la parola agli altri cittadini per ricordare ognuno a proprio modo questo complemese :D .

Viva la libertà!
Viva la Repubblica Democratica di Vitla!


Proposta di Emoned al panorama Micronazionale del 1 Dicembre 2008

Cari cittadini della Repubblica Democratica di Vitla e di altre micronazioni,
è mia intenzione intervenire in maniera approfondita circa la situazione attuale che colpisce le micronazioni italofone, e in particolare le tre che conosciamo tutti meglio: noi stessi, Spqr e la repubblica di Vitla.
Il numero dei cittadini partecipanti effettivamente è ristretto e si può contare sulle dita di una mano e vi è una tendenza – proprio a causa di questa ristrettezza – ad una autoconservazione delle classi dirigenti tale da portare le stesse persone a ricoprire le stesse cariche per lungo tempo, o comunque a dirigere la micronazione attraverso “prestanomi”.
Essendo pochi i cittadini realmente attivi, si riduce la possibilità di uno sviluppo culturale veramente adeguato a quella che chiama “micronazione”, e ci si occupa sempre delle stesse cose, che risultano in fine inutili e non contribuiscono a portare nuova gente nel mondo delle micronazioni.
Ebbene, il problema non mi pare dunque essere nel corpo legislativo fragile: Spqr e RepDem hanno una costituzione molto dettagliata e leggi complete, anche se poco serve cambiare e perdere tempo in leggi che magari trattano argomenti che non verranno spesso affrontati, la Repubblica di Vitla ha questo processo in via di definizione, per quanto ne possa sapere io che non ho l’accesso ai loro archivi legislativi, pur se con un metodo che non condivido personalmente, ma poco importa.
Il problema vero è invece che non si hanno le risorse personali necessarie a portare avanti progetti culturali interessanti come potrebbe essere un’università attiva, dei giornali, una radiotelevisione, ecc.
L’unico modo per ovviare a questa carenza è unire le nostre forze. E credo che la forma politica della confederazione sia quella più adeguata ed autonoma.
La mia proposta è quindi quella di una Confederazione delle micronazioni Italiche (il nome è il primo che mi passa per la mente) che appunto contenga la Repubblica Democratica di Vitla, la Res Publica Spqr e la Repubblica di Vitla, stati autonomi con autonomo governo ma al di sopra dei quali stia un governo confederale con poteri limitati ad alcuni ambiti (ad esempio esteri e cultura). La forma della confederazione sancisce la possibilità della secessione di uno stato quando questo voglia terminare il proprio rapporto di collaborazione con gli altri due e ci dà ampie garanzie quindi nel caso in cui si dovessero ripetere situazioni spiacevoli di cui tutti sappiamo.
Ora tutti vi starete chiedendo, sorvolando sul progetto di importanza storica che ho espresso, “ma come, hai cambiato idea sulla riunificazione??!?”
Ebbene, è mio dovere spiegarlo ed anche mettermi in linea con le opinioni dei miei cittadini. Intanto ho notato che ultimamente è venuto meno un clima di contrapposizione e litigio che era invece presente prima, con molti di noi che scrivono nel forum della Repubblica di Vitla e diversi di loro che scrivono da noi. In secondo luogo ho riflettuto a lungo circa i motivi che hanno portato allo scontro frontale e ed altri contro la “sinistra” di Vitla. Resto convinto che ci sia stato un grave abuso, ma credo che quello sarebbe stato evitabile solo se ci fossero state leggi – e organi atte a farle rispettare – ben precise come una costituzione seria. Inoltre, appunto, la creazione di una unità micronazionale veramente grande è un impulso maggiore rispetto alle antiche liti in maggioranza personali. E poi la forma statuale chiaramente come ho esposto sarebbe ben diversa.

Non pretendo né mi aspetto che condividiate la mia idea, lancio semplicemente uno spunto di discussione – ritengo – di largo respiro.

Emoned.


Discorso di fine anno del Presidente Emoned del 31 Dicembre 2008

A chi mi legge, a tutti i vetlani, del presente e anche del passato, rivolgo un augurio cordiale e sincero di Buon Anno. E’ la prima volta che in questa sede, in qualità di cittadini della Repubblica Democratica di Vitla, abbiamo l’opportunità di scambiarci gli Auguri e festeggiare il Capodanno.
Ci lasciamo alle spalle un anno che ci ha visto sicuramente e decisamente protagonisti sia sul campo micronazionale che nell’ambito interno.
Con la nostra nascita abbiamo dimostrato come sia possibile sconfiggere un regime nell’ambito del micronazionalismo virtuale, per creare uno Stato democratico in cui siano garantite le libertà civili e politiche. La nostra scelta, giudicata dalla maggioranza degli osservatori esterni come avventata e irragionevole, si è, invece, dimostrata vincente e produttiva, sancendo una volta per tutte la vittoria dei popoli e del loro diritto all’autodeterminazione. E’, quindi, essenziale, per il futuro, ricordare quanto è avvenuto in questo 2008, per poter più non incappare in disavventure e per poter vivere in pace senza dover ricorrere alla lotta per difendere la nostra libertà.
Nell’ambito interno alla nostra micronazione, in questo anno abbiamo prodotto e creato tutto quello che regola la nostra convivenza civile, ed in una quantità tale che non sarà uguagliata nemmeno negli anni a venire. Il compito per il 2009 è, pertanto, di stabilizzarci e di attuare le leggi e la Costituzione.
Le sfide che ci attendono per il futuro sono molte, e non semplici.
Sul piano interno, il nuovo governo che nominerò nei prossimi giorni dovrà portare definitivamente Vitla fuori dalla crisi che l’ha colpita a Dicembre; già in questi giorni pare che la partecipazione e la voglia di fare siano aumentate, e ciò non può che essere positivo. Tuttavia è necessario che si mettano in atto le condizioni per far sì che una crisi del genere non possa più verificarsi, facendo in modo che si avvii una crescita costante dell’attività e del numero di cittadini. Dopo essere nati ed esserci sviluppati, consolidarsi e crescere ancora sono obblighi se vogliamo che la nostra micronazione diventi qualcosa di importante!
Per quanto riguardano gli esteri, oltre alla proficua alleanza con Res Publica Spqr, sarà possibile stabilire patti e riconoscimenti con altre micronazioni. Di certo bisogna, però, scegliere accuratamente e valutare bene le entità con le quali stabilire questo tipo di relazioni.
Sono altresì sicuro che, nonostante le difficoltà che ci attendono per il futuro, grazie al nostro animo forte e combattivo ed alla nostra forza di volontà che si manifesta nei momenti più brutti, riusciremo a superarle al meglio, per il bene dei singoli e dello Stato.
E’ questo il saluto di Buon Anno che Vi rivolgo, e che auspico potrete accogliere.

Emoned,
Presidente della Repubblica

Edited by _Il Cacciatore_ - 15/1/2009, 16:12
 
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_Il Cacciatore_
view post Posted on 2/4/2009, 09:59




Discorso del 2 Gennaio 2009 sul revisionismo Micronazionale

Mi ritrovo, quest'oggi, a dover affrontare un tema che non avrei più voluto affrontare in maniera così particolare, ma che, a causa di persone che vogliono lacerare il patto di unità tra i cittadini della Repubblica Democratica di Vitla, sono costretto a trattare.

Mi riferisco in particolare a questa discussione in cui mi si rivolge principalmente una contestazione alle parole del mio discorso di fine anno, unendola a malcelati insulti che pensavo fossero finiti.
Affermo definitivamente ed una volta per tutte che è mia opinione e sempre lo sarà, a meno che non diventi pazzo, che la Repubblica Democratica di Vitla è stata fondata come la continuazione di Vitla, in cui vi era un regime. Questa non è una semplice opinione, ma è stato il fattore condiviso che ha spinto me, Cacciatore, Massive, Flames, Krieg e Fede a fondare la bella micronazione di cui siamo cittadini. Si può dire quello che si vuole, ma si direbbe una falsità ad affermare il contrario.
E io, da Presidente che deve rappresentare i valori della micronazioni, ho ricordato quanto ho detto sopra e ho detto che una tale decisione si era rivelata vincente.

Si è poi furbescamente utilizzata una frase fuori dal suo contesto per attaccarmi in maniera spudorata e anche volgare. Questo post è stato preso come esempio per affermare che io non riconoscono la loro legittimità di rappresentare Vitla o cose del genere. In realtà, quella frase innocente, come ogni persona di buon senso può leggere nel topic, vuole solo significare che quando io dico la parola Vitla, mi riferisco alla Repubblica Democratica di Vitla. Quando mi riferisco alla Repubblica di Vitla, uso il loro nome esteso. Inoltre, "gli altri mi interessano poco", al contrario di quanto affermano sul fatto che io ogni volta parlo di dittatura nella Repubblica di Vitla, rappresenta quello che faccio, ovvero che non parlo quasi mai di loro ormai da tempo.
L'ultima volta l'ho fatto per proporre la confederazione, proposta che resta in piedi da parte mia e che è stata affossata dalle alte cariche della Repubblica di Vitla per federarsi con la Cisalpina. In quella proposta non ho affatto detto il contrario delle parole del messaggio del 31 dicembre, anzi ho affermato proprio:

CITAZIONE
[...]
In secondo luogo ho riflettuto a lungo circa i motivi che hanno portato allo scontro frontale e ed altri contro la “sinistra” di Vitla. Resto convinto che ci sia stato un grave abuso, ma credo che quello sarebbe stato evitabile solo se ci fossero state leggi – e organi atte a farle rispettare – ben precise come una costituzione seria.
[...]

E' chiaro che il discorso che ho scritto non sia un'imposizione nè un piano obbligatorio per il futuro. I piani quinquennali di programmazione sono di ben altra natura e cultura polica. Infatti, non a caso la sua conclusione è stata "E’ questo il saluto di Buon Anno che Vi rivolgo, e che auspico potrete accogliere."
Sono altresì convinto che le mie parole rappresentino un sentimento diffuso nella micronazione, tanto che nessuno le ha contestate nel merito. Nihil sub sole novi, insomma.
Però, si afferma che il mio discorso rappresenti la posizione ufficiale della Repubblica Democratica di Vitla. A parte il fatto che il Parlamento ha questo potere, di fare leggi ed esprimere la posizione ufficiale, da noi, che attuiamo la divisione dei poteri, se anche io nel mio discorso li avessi insultati a nome di tutta la micronazione, che sarebbe a loro parere identificata in quello che dico, allora ad insultare me, non si insulta la micronazione tutta? Mistero della fede...


La mia più grande aspirazione non può che essere la pace. Essa è un mio obiettivo, senza se e senza ma, e sono sincero nel perseguirlo. Mi dispiace, invece, aver capito che, dall'altra parte, la "voglia" di pace sia solo che una messa in scena. Infatti, da mesi, pretendono di poter attuare con successo la tecnica del divide et impera, cercando di mettere il Presidente della Repubblica contro i Cittadini della Repubblica. E, nonostante la "voglia" di pace, insultano, senza freni, utilizzando in modo dispregiativo nei nostri confronti termini come scissionisti, gdr, etc.

E' chiaro che, avendo il sentore che potessimo chiedere l'ingresso nell'UMI, hanno usato il mio discorso come semplice pretesto per poter motivare un loro rifiuto alla nostra entrata.

A me le loro tattiche interessano poco, proseguirò nella mia strada, verso la pace, ma conscio che per averla non siamo disposti a rinunciare alla nostra Libertà e alla nostra Storia, e sicuro di avere al mio fianco gli altri cittadini Nel caso in cui mi sbagliassi, rassegnerei di certo le dimissioni, non ricandidandomi più per questo ruolo.

Mi scuso, infine, per la lunghezza dello scritto e la noia che vi susciterà la sua lettura, ma era doveroso, da parte mia, intervenire, per impedire che il semplice ricordo della nostra storia venga usato da qualcuno, che vorrebbe revisionare politicamente quella storia per falsarla, in modo scorretto e offensivo nei miei e nei nostri confronti.

Emoned
Presidente della Repubblica

Discorso sulla riconferma del 17 Marzo 2009 sulla riconferma alla carica Presidenziale

Ringrazio tutti gli elettori che mi hanno concesso nuovamente la fiducia, e che lo hanno fatto ancor più chiaramente non candidando nessun'altro. Avrei io stesso preferito un concorrente più "corporeo" rispetto alla scheda bianca, che in ogni caso ha ottenuto il 30% circa. Un dato che mi ha stupito e mi ha fatto dubitare riguardo la fiducia nei miei confronti. E' una fiducia per le mie azioni, oppure una mancanza di voglia di assumersi delle responsabilità? Un quesito che lascio insoluto e a cui spero i fatti daranno la risposta che auspico nei prossimi mesi.
Questo è il mio secondo mandato, e non aspettatevi rivoluzioni. Guiderò la Presidenza della Repubblica, in collaborazione con il mio vice Ossola, nello stesso modo con cui l'ho fatto da Ottobre, nel rispetto della democrazia liberale e della Costituzione. Come non ho fatto prima, non assumerò atteggiamenti cesaristici, non cambierò la Costituzione per consentire una mia eventuale ricandidatura, come ad esempio ha fatto Chavez, perchè la mia cultura politica ed etica mi impone di non farlo, e perchè non voglio che un giorno Vitla dovesse identificarsi troppo in me.
Cercherò di essere sempre distaccato dal dibattito politico, che - però - auspico sia presente, in quanto è il miglior modo per partorire idee e leggi buone ed utili.
Da "vecchio" di Vitla, dopo questo mandato, che ricoprirò fino in fondo, fino ad Agosto, mi ritirerò per un certo periodo dalla scena politica, per consentirmi di riflettere e per lasciare spazio ai più giovani ed entusiasti cittadini che nel frattempo saranno diventati pratici della vita politica vetlana.
Grazie ancora a tutti e Viva Vitla!

 
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