L'articolo 3 è palesemente contraddittorio, prima sostiene che:
CITAZIONE
I deputati costituente esercitano la loro funzione senza vincolo di mandato.
e fin qui ci siamo... è giusto che i deputati di un'assemblea elettiva siano liberi dal vincolo di mandato imperativo (quindi anche dalla disciplina di partito).
Poi però sostiene:
CITAZIONE
Nel caso in cui non vi siano non eletti nella lista in cui il dimissionario è stato eletto, egli può nominare al proprio posto un cittadino del suo stesso partito in quel momento, oppure – se il dimissionario è apartitico- un cittadino tra quelli apartitici.
Se si è liberi da vincoli di mandato, perché bisogna scegliere qualcuno dello stesso partito?
Non ha alcun senso.
Inoltre, in un'assemblea elettiva, ci si entra solo tramite elezione, non per cooptazione.
La legge istitutiva dell'assemblea costituente parla solo di elezioni, non di cooptazione. pertanto la cooptazione è illegale.
In caso di mancata sostituzione del deputato dimissionario col subentro del primo dei non eletti della medesima lista, l'unica alternativa sono le elezioni suppletive.
Le elezioni sono un metodo democratico di scelta dei rappresentanti del popolo, la cooptazione no.
Pertanto il mio voto è
contrario.
Chiedo al deputato Emoned di ritirare la proposta, e di riformularla meglio.
Spero che tutti i deputati che credano nel metodo democratico, al di là degli schieramenti, chiedano la riformulazione della proposta del deputato Emoned, al riguardo dell'art. 3.
Nel frattempo, i dimissionari potrebbero ritirare le dimissioni (che sarebbe la procedura più corretta), in quanto un "articolo transitorio" (peraltro non ancora approvato), non può stabilire niente sulle dimissioni volontarie dei deputati, solo questi possono decidere di revocarle.